In occasione del trasferimento della mostra “Meraviglie delle Marche” – tenutasi al Braccio di Carlo Magno a Roma fino al 10 giugno – a Buenos Aires (Museo Nacional de Arte Decorativo), l’Università di Urbino “Carlo Bo” e il suo corso di Conservazione e Restauro dei Beni Culturali inizieranno lo studio preliminare e il restauro di un’opera di Carlo Crivelli – Beato Giovanni Duns Scoto, Santa Chiara, San Ludovico da Tolosa, parte superiore del Polittico di Montefiore dell’Aso (AP).

Il lavoro farà parte di un progetto più ampio che coinvolge il Polo Museale San Francesco, Rete Museale Musei Piceni di Montefiore dell’Aso (AP), la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnografici delle Marche e alcuni studiosi noti nell’ambiente del restauro, come il prof. Luigi Colalucci, oltre ad altri docenti e restauratori.

In occasione dell’inaugurazione a Buenos Aires, prevista dal 3 al 7 luglio 2012, verranno promossi vari incontri tra la Regione Marche e le autorità argentine, così come la stipula di accordi di cooperazione tra Università italiane ed argentini in diversi ambiti.

Il CUIA e la sua sede di Buenos Aires partecipano a questa iniziativa. 

 

 

 

ll restauro sarà preceduto da uno studio preliminare della storia conservativa ed espositiva del manufatto e da un’attenta analisi delle sue tecniche esecutive e dei materiali costitutivi, grazie all’osservazione visiva ravvicinata e a una campagna approfondita di indagini diagnostiche non invasive. In particolare, le analisi saranno finalizzate alla caratterizzazione dei materiali costitutivi ed eventualmente di restauro, allo studio della tecnica costruttiva del supporto, alla descrizione del disegno soggiacente e dei processi compositivi mediante una mosaicatura riflettografica IR e radiografica su tutta la superficie dipinta, mentre le analisi chimico-stratigrafiche unite alla fluorescenza ai raggi X, la spettrofotometria all’infrarosso (FT-IR) e la gascromatografia di massa permetteranno di caratterizzare i materiali pittorici e la preparazione.

I risultati delle indagini saranno messi a paragone con quelli effettuati sulla parte superiore del Polittico e con le indagini già effettuate sull’opera (restauro del 1960), ma anche con le analisi eseguite su altre opere del Crivelli, già pubblicate in occasione di restauri precedenti. In particolare, grande attenzione verrà data allo studio del modus operandi del Maestro, attraverso l’analisi accurata dell’underdrawing pittorico, nonché alle carpenterie dei manufatti, per approfondire la conoscenza delle tecniche di esecuzione e delle modalità di assemblaggio, al fine di avvalorare le proposte di assemblaggio e di ricostruzione del Polittico smembrato attraverso i secoli.